Vivere il diabete e l’asma a scuola: bambine e bambini raccontano

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La ricerca, realizzata dall’Unità locale dell’Università del Piemonte Orientale,  è parte del Progetto PRIN 2017 “Migrant children’s participation and identity construction in education and healthcare”.

Due sono gli obiettivi che hanno guidato il nostro lavoro: esplorare le competenze che i bambini sentono di possedere e le competenze che genitori, insegnanti e medici riconoscono loro nella gestione quotidiana della malattia cronica; analizzare i fattori che ostacolano o, al contrario, promuovono le interazioni tra sistema sanitario, sistema scolastico e famiglie nella gestione di queste malattie.

La ricerca ha coinvolto 3 differenti territori: Torino, Alessandria e Firenze e ha permesso di raccogliere 70 narrazioni di esperienze di malattia di bambini italiani e con background migratorio affetti da diabete di tipo1 e o asma, e  75 narrazioni da parte dei loro genitori. Sono stati inoltre realizzati focus group con insegnanti delle scuole primarie e secondarie di I grado dei differenti territori e focus con medici e infermieri delle Strutture di diabetologia e Pneumologia che li hanno in cura.

Da un punto di vista metodologico, raccogliere le narrazioni delle esperienze di malattia cronica dei bambini implica interrogarsi criticamente sul concetto di “voce infantile”, al fine di evitare un possibile scivolamento concettuale tra l’azione del “dar voce” ai bambini e “l’autenticità” dell’espressione del loro punto di vista. Raccogliere le narrazioni dei bambini ha dunque i richiesto un’attenzione costante tra alla natura dei contesti fisico-relazionali entro i quali i bambini prendono voce (la scelta dei setting comunicativi), alle asimmetrie relazionali che caratterizzano le interazioni tra ricercatore e giovani intervistati (necessità di una postura riflessiva del ricercatore), all’adozione di tecniche multi-method (Mosaic approach) al fine di evitare una sovrapposizione tra la “voce dei bambini” e l’espressione verbale, possibile attraverso il ricorso ad altre forme comunicative con le quali raccogliere il loro punto di vista (vignettes, mappe relazionali, disegni).

Hanno coordinato e realizzato la ricerca: Anna Rosa Favretto (UNITO, CEIMS – Laboratorio Salute Infanzia Adolescenza), Stefania Fucci (UNIPR, CEIMS – Laboratorio Salute Infanzia Adolescenza) e Francesca Zaltron (UNIUPO, CEIMS – Laboratorio Salute Infanzia Adolescenza)

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