Veronica Moretti, Università di Bologna
È oramai noto quanto la pandemia di COVID-19 abbia riscritto gli scenari di cura presenti in diversi contesti sanitari, sfidando pratiche e conoscenze dei professionisti esposti in prima linea.
In questo contesto, diversi autori hanno sottolineato numerosi fattori avversi che hanno aggravato la vita quotidiana dei professionisti, tra cui la sensazione di avere un supporto inadeguato, la paura di infettare non solo i pazienti ma anche le “reti private”, l’affaticamento derivante da duri turni e lunghi orari di lavoro, nonché l’impreparazione professionale ad un simile evento. Partendo dalla teoria di Michel de Certeau, affermiamo in tal senso che gli operatori sanitari hanno dovuto sviluppare nuove tattiche di adattamento (denominate attività difensive meno articolate delle strategie) per far fronte alla “fatica emotiva” sperimentata durante i primi due anni di COVID.
Con questa ricerca si è cercato di esplorare attraverso molteplici tecniche come gli operatori sanitari abbiano ricomposto la loro vita quotidiana e riscritto le pratiche di cura durante la pandemia.
Per quanto riguarda la metodologia, una sociologa ha raccolto audio-diari nel periodo novembre 2021/febbraio 2022 coinvolgendo diciassette infermieri. I diari sono stati poi analizzati e discussi con i partecipanti in un’intervista finale. I dati raccolti attraverso i diari suggeriscono inoltre tre dimensioni in cui i professionisti della sanità hanno ricomposto la loro vita e riscritto la cura: a) le relazioni; b) gli spazi geografici; c) l’attività professionale, suggerendo tre profili diversi di professionisti. Successivamente, le tre storie sono state disegnate da un artista indipendente e sono diventate un breve fumetto che verrà offerto come ulteriore strumento di raccolta dati (elicitazione visiva) ad altri professionisti della salute per capire le loro impressioni su questi profili e sul potere della medicina grafica.
L’uso combinato di elementi visivi e verbali ha ampliato le narrazioni emerse, offrendo una prospettiva maggiormente complessa e diversificata del fenomeno e riducendo gli errori di interpretazioni da parte della ricercatrice.