Anticorpi anarchici. Narrazioni di malattia autoimmune

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Eleonora Rossero

Rossero E. (2022), Anticorpi anarchici. Narrazioni di malattia autoimmune, FrancoAngeli, Milano.

La pandemia di Covid-19 irrompe nel panorama della transizione epidemiologica, che ha visto prevalere le malattie cronico-degenerative su quelle infettive, riaccendendo in noi il terrore del contagio da parte di agenti esterni. Virus e altri ‘invasori’ sono denotati da sempre attraverso metafore belliche, che dipingono l’orizzonte immunologico in termini di difesa di Ego dagli attacchi di Alter. Gli anticorpi, come soldati al fronte fra noi e il mondo, disegnano i contorni del nostro ‘io immunitario’, capace anzitutto di distinguere ciò che ci è proprio da ciò che ci è estraneo. L’immunologia mobilita in questo modo il concetto di identità e si fa vera e propria “scienza del sé e del non-sé”, carica di connotazioni filosofiche. Il fenomeno che maggiormente ha contribuito a mettere in crisi il modello dell’immunologia classica basata sulla dicotomia self/non-self è quello dell’autoimmunità: processo che vede rivolgersi l’azione degli anticorpi contro i tessuti sani dello stesso organismo. L’immagine aberrante di un corpo che si autodistrugge colonizza inevitabilmente i discorsi che le persone affette da patologie autoimmuni producono. Le loro narrazioni, utili a contrastare la sovversione del mondo della vita quotidiana minacciato dall’insorgere della malattia, rappresentano un tentativo di oggettivare il male, di dargli un nome, e di collocarlo all’interno della propria traiettoria biografica riconoscendogli un significato. Nel caso delle malattie autoimmuni, metaforicamente descritte come un assalto che il corpo rivolge a sé, il male acquisisce il nome del sofferente stesso. Attraverso l’analisi delle narrazioni di malattia relative a tre patologie autoimmuni – l’alopecia areata, la tiroidite di Hashimoto e il lupus eritematoso sistemico – il volume esplora le esperienze e i processi di costruzione di senso attorno al fenomeno dell’autoimmunità che costituiscono l’esito un complesso scambio simbolico tra fenomeno biologico, rappresentazione metaforica e traiettoria biografica.

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